sabato 7 giugno 2008

Fine Domenica



Nessuno in casa, nè mio fratello, nè i miei genitori, tornata da Montaldo decido di volermi stendere una mezzoretta sul letto, ma nella mia mente mi viene un'idea migliore, andarmi a riposare in terrazza, cosi mollo tutto, borse, felpa, lancio le scarpe in camera, mi metto in costume e corro su, fancendo le scale 2 a 2.
Entro in terrazza e, vedo che c'è ancora un pò di sole che è disposto ad accarezzarmi con i suoi raggi, prendo la sdraio ed in un mintuo è fatta, sono sulla mia terrazza a gadermi questa fine domenica.
Chiudo gli occhi e mi rilasso.
Subito mi arriva l'odore dei gelsomini, piantati con mia madre un anno prima,e, che adesso sono di nuovo in fiore, gli uccelli volano sopra la mia testa e con il loro cinguettio riescono a rilassarmi ulteriormente. Alcuni non curanti di me si poggiano sopra il davanzale del terrazzo rivendicando per loro quel territorio, quasi fossi io l'intruso, anche se, forse in parte è vero.
Mancava solo il tintinnio delle medagliette di Linus ad indicarmi del suo imminente arrivo per "elemosinare", come dico io, un pò di coccole del momento e tutto sarebbe stato perfetto.
Con questi pensieri nella mia testa sprofondo in un dolce sonno ristoratore.
Un venticello fresco, mi sveglia facendomi notare che il sole stava tramontando e i suoi raggi non mi avrebbero scaldato ancora per molto.
Mi alzo e incomincio a prendermi cura delle piante, ringraziandole delle emozioni che mi hanno dato, ho innfiato, spazzato il pavimento dalle vecchie foglie e visto se alcune di loro necessitavano di maggiori cure.
Ogni volta che mi avvicinassero ad una parete di gelsomini, l'odore era forte ma, allo stesso tempo delicato.
L'odore dei rosmarini mi rimaneva attaccato alle mani mentre innaffiavo e spostavo le piante in modo tale che l'acqua arrivasse al vaso, il basilico non è stato da meno, si è mischiato a quello del rosmarino quasi a ringraziarmi delle attenzione prestategli, il fuxia dei fiori sul verde delle piante era quasi idilliaco.
Finito di innaffiare mi sono messa seduta sul cornicione ad assaporare questi momneti in modo tale da fissarmeli bene in mente, adesso il vento mi sta muovendo i capelli e gli ultimi raggi del sole li accarezzano facendoli diventare di un colore ramato, giro la testa e il mio sguardo si posa sulla strada sottostante, trafficata, piena di macchine che vanno in entrambi i sensi, veloci, come le persone che camminano sul marciapiede, per andare chissà dove, come formiche in un formicaio, e io qui, ferma, a godermi la tranquillità e la felicità datami dalla visione delle piante e dal profumo che generano,
il volo degli uccelli mi fa alzare gli occhi al cielo e vedo che è azzurro, delicato ed un po velato, ma bello per la sua diversità.
Ecco, anche l'ultimo raggio di sole se n'è andato, ed il vento che prima ti rinfrescava, si fa più pungente, facendoti capire che adesso tocca a lui....il suo compito sarà massaggiare delicatamente le foglie e i fiori presenti sul mio terrazzo facendoli riprendere dal caldo della giornata con una notte lunga e fresca, in modo da prepararle al meglio ad affrontare una nuova giornata soleggiata.
Lascio, così, la mia adorata terrazza e l'ultima cosa che vedo girandomi per chiudere la porta, sono le goccie d'acqua che cadono di foglia in foglia prima di arrivare in terra, come ultimo gesto d'amore e di vita, in un circolo che continua da migliaia di anni

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