mercoledì 11 novembre 2009

ERRORI DI GIOVENTU'

Ho 28 anni e sono sola, non mi importa, o per meglio dire ho paura di questo mio status che, con il progredire degli anni si trasformerà in zitella ma, incomincio a metterlo in conto e cerco di andare avanti per la mia strada.
Quando si esce con gli amici si parla un po' di tutto, e, in alcuni casi può capitare che si incominci a discutere sul perché attorno al nostro tavolo siamo tutti single, così involontariamente si creano due fazioni, donne e uomini, contrapposti gli uni contro gli altri, che si sgolano per far prevalere il loro giudizio. Di cose se ne dicono tante e non starò qui a ripeterle, tanto ognuno di noi le ha ben in mente, oramai sono tutti luoghi comuni; in questo marasma di accuse, a volte mi capita di isolarmi, pensando che in queste situazioni si sbagli completamente il punto di vista.
Non dobbiamo vedere fuori, non dobbiamo vedere l'altro, ma noi, vederci dentro e conseguentemente mi viene naturale pormi altre domande: " Io mi conosco veramente? So tutto di me?"
Il mio pensiero è semplice, ognuno di noi, volente o nolente, rispecchia l'educazione ricevuta e le esperienze che ha avuto con i propri genitori, nel bene o nel male, può accadere, che, talvolta, donne o uomini neghino la propria natura solo perchè hanno avuto un rapporto complicato o inesistente con i propri genitori, ci sono infiniti casi di malesseri di persone dovuti dal comportamento dei genitori, tutto nasce da loro , di questo dobbiamo esserne consapevoli.
Se io sono così lo devo a loro, sia nei pregi, sia nei difetti, sta tutto lì, nella mia infanzia, se non supero i problemi che ho avuto con i miei genitori, non capisco gli errori che loro hanno commesso, in buona fede, con me quando ero piccola, come posso pretendere di trovare un uomo se non sono serena dentro di me, riversando inconsciamente su un ipotetico lui, le mie frustrazioni nate a causa dei miei genitori?
Non voglio essere la donna perfetta in cerca dell'uomo perfetto, voglio essere semplicemente una donna che si accetta cosi com'è e non più una bambina arrabbiata con i suoi.
Io ora mi sto riscoprendo una bambina adirata e bisognosa di affetto, un affetto che non ha ricevuto da piccola a causa degli impegni lavorativi dei proprio genitori, che lavoravano così tanto per non farci mancare niente.
E' un discorso molto complesso quello che sto cercando di scrivere e per questo ho la necessità di fare una premessa, IO AMO I MIEI GENITORI, GLI VOGLIO BENE, NON LI CAMBIEREI PER NULLA AL MONDO, MA NON VORREI ESSERE COME LORO PERCHE' VORREI MODIFICARNE DEGLI ASPETTI.
Quello che devo andar a perdonare a loro son dei piccoli aspetti della mia infanzia.
Fino a poco tempo fa addossavo il 100% della colpa, per il vuoto e la rabbia che sentivo dentro, a mia madre, ed invece, ora, non è cosi, non lo trovo giusto, mamma ha solo il 50% della colpa, l'altro 50% è di mio padre.
Io posso dire senza alcuna ombra di dubbio, che sono cresciuta da sola, insieme a mio fratello, ed è per questo che ci sono tanto legata, perché le cose le sperimentavamo sempre insieme, da soli.
I miei non c'erano mai durante la settimana, erano sempre al lavoro, lo facevano perchè avessimo un tenore di vita migliore ma, per i bambini i soldi non esistono, esistono solo mamma e papà, non ci rendevamo conto che loro lo facevano per noi, quello che più ci mancava era una loro carezza, io di questa cosa non me ne sono accorta subito, ma crescendo, per me infatti era una cosa inconcepibile avere una mamma sempre in casa, lo vedevo come una invasione dei miei spazi, non riuscivo a concepire come i miei compagni di classe riuscissero a sopportare la madre tutto il giorno con loro, quello che mi mancava però era del tempo di qualità durante la settimana, da passare insieme a loro, la conseguenza di questa carenza è stata, nell'età adulta, lo spendermi troppo per tutti, per avere quella carezza o quel complimento che tanto cercavo da loro, la ricerca della perfezione, ecco il fulcro di tutto questo discorso, LE MANCANZE che hai non le devi colmare grazie agli altri, anche perché per quando ti potranno ricoprire di attenzioni sentirai senti un vuoto, non sono dei salvatori, le assenze che hai provengono da dentro di te, e sono dovute dai miei genitori.
Con gli anni, sbagliando ma anche maturando, ho capito che questo essere troppo gentile e disponibile verso tutti non era giusto, mi sembravo un cane bisognoso di coccole che per avere una carezza, faceva i salti mortali, e, quando la riceveva, gonfiava il petto e scodinsolava a più non posso ma questo è innaturale, perchè anche un cane avrà sempre un padrone a cui far riferimento. Quindi io ho capito che debbo essere disponibile solo con le persone che reputavo importanti nella mia vita, ma sempre entro un certo limite.
Io dentro di me avrò sempre un vuoto dovuto alle attenzioni mancate dei miei, ma non posso farci nulla se non accettarlo e conviverci, l'unica cosa che posso fare adesso e godermi i miei e cercare di ricevere ora quelle carezze.
Non si può sapere tutto, non si può accontentare tutti, non si può fare tutto solo per essere lodati è giusto avere dei limiti oltre al quale non poter andare.
Quello che rimprovero a mia madre era anche la sua mancanza di pazienza, le botte che ho preso da piccola, se la facevo arrabbiare c'era un sottile lasso di tempo per smettere di comportarmi in maniera errata, superato il quale volavano schiaffi. Mi ricordo di una volta, stavo nella loro camera da letto, mamma stava in piedi dalla sua metà del letto e io in quella di mio padre, mi stava controllando i compiti e facendolo si accorse che avevo sbagliato dei calcoli, cercò di spiegarmi quale fosse il modo corretto di eseguire l'esercizio, ma io non capendolo ritornavo sempre a sbagliare e più lo facevo, più lei si innervosiva e alzava la voce, fino a che esasperata, non ha girato intorno al lettone è venuta accanto a me ed ha incominciato a darmi uno schiaffo ogni volta che sbagliavo. Questo diventava un circolo vizioso, io sbagliavo, lei si innervosiva, io lo vedevo e la paura di farla innervosire ancora di più, non mi faceva ragionare tranquillamente, facendomi andare il cervello in tilt e portandomi a sbagliare di nuovo.
Fino ad oggi davo la colpa esclusivamente a mia madre, ma, ora, vedo che questo mio ragionamento è errato, pur sapendo che il metodo usato da mia madre è sbagliato, oggi, posso capirla, capisco che era una donna stanca, stressata, uscita di casa alle 8.00 per andare a lavorare e tornata alle 19.00, con sulle spalle la giornata, il traffico e il pensiero di fare la cena, a tutto questo si aggiunga anche la figlia che non riusciva a capire il compito. Non aveva tempo di sedersi con me e farmi capire in cosa stessi sbagliando, quindi la via più breve erano le botte.
Ma lei fondamentalmente era una donna SOLA, dov'era papà in tutto questo? a lavorare, ma questo non è giusto perchè il ruolo del maschio non si limita al solo concepimento, un papà si deve occupare anche della crescita dei figli, lo si deve fare in due questo percorso, proprio per venire in aiuto del proprio partner quando questo è in difficoltà, papà in questi casi non è stato un buon genitore, perchè se lui fosse stato lì ad occuparsi o di me o della cena, mia madre non sarebbe arrivata a questi estremi ne in questa occasione ne in molte altre, è un essere umano e in quanto tale capisco che possa sbagliare! I GENITORI SONO ESSERE UMANI
Sta a noi vedere dove loro hanno sbagliato e correggerci in attesa di una famiglia futura.
Ai miei genitori non rimprovero molto, ho dei buoni genitori e ne sono fiera, solo questi aspetti rimprovero, perchè non è vero che i bambini non capiscono, capiscono e ricordano.
Ricordo ad esempio, alle elementari, l'angoscia nel fare le recite, dovuta al fatto di esser timida e quindi il non sopportare l'essere sbattuta su di un palco, dove tutti mi guardavano, ma soprattutto dalla consapevolezza di non trovare, in platea, il volto di mia madre, pronta a rassicurarmi, nel momento in cui entravo in scena, arrivava sempre in ritardo, è incredibile come nel buio della sala e mentre recitavo cercassi il volto di mia madre e mi accorgessi subito quando arrivava.
Sensazioni, emozioni, ricordi, da tutto questo io traggo la mia forza e non più la mia debolezza, passando da una bambina arrabbiata all'essere una donna serena e pronta ad avere una famiglia on la consapevolezza di fare degli errori, ma con la certezza o la speranza di non farne come quelli occorsi a me, e cioè lavorando il giusto, c'è un tempo per tutto, quando si è soli si può anche lavorare 24 ore, ma se si ha una famiglia ci si deve dare un limite e questo porta ad essere meno stressata e più paziente, non avendo fretta di ottenere risultati e dispensando carezze e dando del bravo quando ce ne sarà bisogno, perché quello che mi rammarica di più, è non riuscire ad avere un contatto fisico con mia madre, sono sempre distaccata e mi sento sempre giudicata, perchè la maggior parte delle volte la vedo come un cerbero, anche questa situazione dovrà cambiare, perchè se sono pronta per il futuro, ancora non sono pronta per accettare il passato, invece è giusto che io prima o poi riesca ad abbracciare mi madre senza essere tesa e a parlarle riuscendo anche ad accettare una sua critica senza andare su tutte le furie come faccio adesso.
Se saprò fare questo allora saprò far entrare anche altre persone nella mia vita, per il momento riscontro una diffidenza in me che mi porta a chiudermi e a non aprirmi troppo per il timore di essere accettata....un passo alla volta!!

sabato 30 maggio 2009

La mia Famiglia 2

Ci sono persone che vincono il superenalotto, persone che in una riffa vincono il primo premio, anche io sogno di essere come loro o di avere la loro stessa fortuna, ma stasera, questa voglia non l'avvertivo, mi sentivo fortunata e felice, nel vedere la mia famiglia seduta allo stesso tavolo con me a ridere, ridere a crepapelle di tutto, vedere Federica e Cirylle con il loro bambino, Giacomo, andare avanti e indietro per tutta la stanza, volendomelo far tenere in braccio e io con la mia incertezza, li avvertivo che era meglio di no, ma loro fiduciosi me l'hanno messo tra le braccia e sbigottita constatavo che pesava una quaresima e, a mio malgrado, ero costretta a darlo a Fede dato il mio braccio indolenzito, ed ero orgogliosa e felice di tutto, volevo fare da scudo a loro contro qualsiasi pericolo che potessero avere, eravamo tutti in armonia, felici, distesi, non un'ombra sui nostri visi, non un problema, o per meglio dire ce li avevamo ma, in quel momento li avevamo lasciati fuori dalla porta, godendoci il momento, forse perchè ci rendevamo conto che eravamo tutti fortunati!
Alexia e Nicola tenendosi mano nella mano ci parlavano dei loro lavori di casa, che procedevano lentamente ma costantemente, Federica che guardavano Giacomo dormire mentre Cyrille raccontava le disavventure di Federica alla guida per le strade di Tolone e mentre tutti noi ridevamo, mamma, ribatteva raccontando quelle di papà, quando era giovane, alla guida della sua giulietta spider e di quella volta in cui, a causa della velocità elevata, arrivò a prendere una curva su due ruote e che, dei turisti tedeschi vedendoselo arrivare addosso fecero un balzo, dietro il tavolino, ed Ena, anche e soprattutto per quel motivo, candidamente confessava che da giovane evitava di andare con suo cugino (papà) in macchina perchè era spericolato e papà, a questa "offesa" ribatteva dicendo: "mai come mio figlio" e mamma gli faceva notare che Luca è uguale a lui da giovane, e Luca con Betta, finalmente giunti, hanno fatto ridere tutti con i loro aneddoti sulla casa nuova, e sulle loro abitudini di vita insieme, Luca ad esempio asseriva di preferire, quando gioca con al sua X box, sedere su una sedia normale piuttosto che, su una con le rotelle, ragione data dal fatto che durante il gioco quando si fanno le curve, inclinandosi con il busto e puntando le gambe, con la sedia normale, ottiene solo l'inclinazione su di un lato, mentre con quella a rotelle esce dalla schermo e va a sbattere, scatenando le ire di Betta, perchè stando in camera da letto cercando di dormire, non riesce a farlo, per il rumore della sedia e per il volume.
E io lì in mezzo a guardarmeli tutti, ad uno ad uno, i loro gesti di affetto, i loro volti distesi, i loro sguardi l'uno verso l'altra, diversi ma allo stesso tempo pieni di rispetto e amore e mi sentivo a casa, in famiglia, amata e piena di amore verso di loro, ed ero felice, per questa atmosfera meravigliosa, e pregavo e ringraziavo il Signore di farci rimanete sempre così!
Questa sera non volevo stare da nessun'altra parte, solo lì, con loro, in questa atmosfera d'amore e di giogia, felice per le emozioni vissute, mi piace la mia famiglia, ognuno di noi ha i suoi difetti, ma riusicamo sempre a ridere e scherzare quando siamo insieme, mi sento la donna più fortunata del mondo, e spero, se me ne sarà data l'opportunità, di creare, un giorno, una famiglia con questa atomosfera e con questo amore!!

giovedì 26 marzo 2009

Anonimo

Il vapore incomincia a riempire la stanza, mi spoglio in fretta, esito davanti allo specchio, mi fermo a guardare il mio corpo, sorrido maliziosamente e mi infilo sotto la doccia; non chiudo la tenda, non ne sento la necessità, un getto caldo incomincia a bagnarmi la coscia, per il piacere lancio un mugolio e aspetto che il mio corpo si abitui alla temperatura, metto le mani a calice in modo che l'acqua vi finisca dentro separandola in altri più piccoli schizzi, chiudo gli occhi e alzo il viso al cielo percepisco il diffondersi dell'acqua su tutto il mio corpo, inesorabilmente scivola ovunque, nel frattempo tu arrivi e sentendo scorrere l'acqua in doccia entri in bagno, mi vedi e rimani a guardarmi, avverto la tua presenza ma non apro gli occhi, voglio continuare a sentire il mio corpo aprirsi all'acqua, il mio capezzolo prima inturgidito per il freddo, si sta di nuovo rilassando, sento un fiotto d'acqua scendere sul mio ventre e le goccie arrivare calde fino al monte di venere, alcune si fermano sul pube altre arrivano a massaggiare la mia intimità e questo mi piace, chino la testa e mi giro mettendomi di schiena, lascio che l'acqua esegua lo stesso trattamento, tiro indietro la testa in modo che i miei capelli vadano a finire sotto il getto bagnandoli totalmente, sento le prime goccie cadere sul mio didietro e poi essendo la mia chioma satura d'acqua un rivolo incomincia a cadere e si incanala al suo interno, un sorriso compare sul mio volto per il piacere di quella emozione, alzo il viso verso la doccia e l'acqua mi investe in piena faccia, trattengo il respiro e continuo a sentire il suono dell'acqua che continua a cadere sul mio corpo delicata e calda come un tocco leggero di dita che mi provocano gradevoli sensazioni.
Apro gli occhi e ti guardo, vorresti venire da me ma ti faccio capire che devi restare lì e continuare ad ammirare.
Prendo il contentiore del sapone e ne metto un pò sui palmi, incomincio a sfregare le mani e per la frizione viene fuori molta schiuma, mi accingo ad insaponare il mio corpo, passo la mano delicata sul mio seno, anche se lo conosco da anni mi piace palparlo, lo sento morbido e sodo dentro la mia mano, con le dita gioco con il capezzolo e lo ricopro di schiuma bianca, ora è di nuovo duro perchè sa che lo stai guardano, ci passo sopra con il palmo e mi provoca solletico misto a piacere, continuo a toccarmi i seni, delicatamente quasi a cullarli poi li comprimo uno contro l'altro e la schiuma che è in mezzo esce, ti fisso e tu sostieni il mio sguardo, continuo, metto le mani a coppa e li tengo dentro, inspiro, e scendo sui fianchi, una scia di schiuma segue le mie dita, si fermano in vita, porto l'indice sul mio ventre e lo passo in mezzo alla linea naturale degli addominali fino ad arrivare all'ombelico, l'acqua lava via la schiuma, prendo il flacone del bagnoschiuma, e lo verso direttamente sul mio pube, il liquido freddo mi fa ritrarre ma allo stesso tempo mi fa bagnare di piacere, le mani incominciano ad insaponare il mio monte, lentamente, prima solo un dito, poi uno ad uno arriva tutta la mano, il mio clitoride è gonfio basta sfiorarlo che mi provoca piacere, tu lo capisci dai miei movimenti , da come sussulto e mi appoggio la muro, mi piace giocare con le dita e lo spettacolo che ti sto facendo piace anche a te, i miei occhi vanno sulla tua patta vedo che è bella gonfia, torno a guardarti mentre lascio la mia mano compiacermi, continuando a fissarti, inclino la testa e la mia lingua corre sulla mia spalla bevendo un pò di goccie d'acqua, mi volto e sono dietro, una mano la poggio al muro e inarco la schiena, l'altra incomincia ad insaponare il mio culo, poi arriva anche l'altra ed entrambe afferrano una natica ciascuna, le sorreggono, le tengono bene tra le dita e le strizzano, poi le allargano facendoti intravedere il loro frutto proibito, un dito ci passa in mezzo, ispezionandolo, lo insapona per bene, la schiuma è tanta ma l'acqua arriva a pulire tutto, mi rigiro e mi sciacquo da qualsiasi altro residuo di sapone, chiudo la doccia e rimango a fissarti mentre aspetto che le ultime goccie calde scorrando lungo tutto il mio corpo e finiscano a terra, le mie mani tolgono l'acqua in eccesso dai capelli e li frizionano per asciugarli lasciandoli ondulati sul corpo, non metto l'accappatoio ed esco.
Vengo verso di te ancora tutta bagnata e gocciolante, metto una mano sul tuo pacco, lo accarezzo e sento che sei pronto, con lo sguardo ti faccio cenno di seguirmi, e mentre lo fai ti spogli, cammino verso il letto lasciando impronte bagnate sul pavimento, il mio corpo ha freddo, il calore che avevo sotto la doccia si sta disperndendo nell'aria, le mie labbra diventano rosse e i miei capezzoli sono diventati più turgidi e duri, ti faccio stendere, e in un momento sono sopra di te, il tuo sguardo e fisso dentro i miei occhi e il mio nei tuoi, i nostri corpi sono perfettamente a contatto, puoi sentire il profumo che ha la mia pelle dolce e sensuale, la tua si bagna al contatto con la mia, riscaldandola con il suo calore, sento il tuo membro tra le mie gambe gonfio della voglia che hai di me, sul tuo glande sono comparse le prime goccie, segno che stai sbavando per me, i miei fianchi si muovono verso i tuoi, così facendo puoi sentire le mie coscie umide che si chiudono in modo spasmodico su di te, ti sorrido e ci baciamo, lascio che la tua lingua irrompa dentro di me e io ti rispondo con la mia, il respiro diventa veloce sempre di più, mi abbracci, le tue mani scorrono su di me, la mia carne si eccita al tuo tocco, finchè un gemito si sprigiona dal profondo della mia gola, poggio la mano sul tuo viso, smetto di baciarti e ti fisso, puoi sentire il mio odore e la voglia che ho di te, le goccie dei miei capelli cadono sul tuo volto, ti sorrido e avvicino la mia bocca al tuo orecchio, sussurandoti dico " se mi vuoi sono tua!", torno a fissarti, la mia mano accarezza il tuo viso, ti bacio, le mie dita passano dal tuo volto al torace, dolci delicate lo massaggiano, chiudi gli occhi assaporando ancora di più quel piacere, senti le mie dita scivolare lungo il tuo corpo, sempre più giù fino al tuo pene dove vi si chiudono intorno.
Apri gli occhi, ansimante, ti guardi in giro e pensi "Cazzo era solo un sogno!" ma da come ti sta tirando capisci che era di tuo gradimento, mentre ti giri cercando di riaddormentarti le vedi, e ti chiedi "ma quelle, sono impronte di piedi bagnati?".

mercoledì 25 febbraio 2009

Not connected....out of service

IO, GIULIA BOMBARDIERI, SONO GIUSTA PER QUESTA SOCIETA'?
Per l'epoca che stiamo vivendo per le cose che vorrei mi accadessero e sto cercando, per la persona che vorrei incontrare, la mia aquila che mi farà volare in alto e che resterà con me per tutta la vita, esiste ancora, i valori che sto cercando, si ritrovano ancora in altra gente oltre me, o forse, sono io che sono fuori posto che mi devo disinludere e devo finire di essere romantica, anche se non so cosa ci sia di fantascientifico nel desiderare che un uomo ti stia accanto e ti accetti per come sei fatta per tutta la vita. Cioè mi devo accontentare del primo che passa? me lo devo far piacere per forza, devo chiudere questi benedetti occhi che il Signore mi ha dato e devo spegnere definitivamente il cervello e fare la scema in modo tale che la gente finalmente si accorga di me? devo andare con il primo che passa in modo da ottenere le attenzioni tanto sperate? insomma devo definitivamente finire di combattere in ciò che io credo, in questo ideale, in questo valore che io definisco Amore? anche se non è un sogno perchè io lo vedo, esiste ancora nella realtà, lo riscontro con mia madre e mio padre, lo vedo con i miei zii, lo vedo in Luca e Betta e lo vedo in tante altre persone, quindi so che esiste ma che purtroppo è difficile da trovare, ma so anche che questo rapporto che si ha con l'altra persona non è uguale in tutte le coppie non si manifesta nella stessa maniera tra le varie persone, in ognuna è diversa ma si vede e credimi si percepisce che c'è l'amore dietro tutte queste coppie e che le fa muovere, qualisasi percorso decidano di intraprendere. E io devo buttare tutto al vento e dire "Giulia in una società quale è oggi, tutto questo oramai è impossibile!" Il mio preferire stare sola, il mio preservarmi, per la persona che io credo possa essere speciale, capace di darmi delle emozioni, che mi fa stare bene, è sbagliato? perchè alla fine io sono così, non mi importa di fare dello squallido sesso con individui consociuti la sera stessa, io preferisco non farlo per mesi e farlo quando sento di essere in armonia con il mio patner, avere delle affinità con lui, sentirlo mio, sentirmi sua, in un vortice di emozioni e di sensazioni bellissime, sbaglio a volere questo? devo incominciare a diventare materialista, devo incominciare a voler sfruttare solo la gente per fare in modo che i miei interessi e solo quelli siano più importanti di ogni altra cosa? Insomma, sì lo ammetto sono fantasiosa, viaggio sempre con la mia fantasia in posti e sitauzioni lontane, ma questo che sto cercando non è frutto della mia immaginazione io lo vedo, e so che esiste, ma mi chiedo se sia stupida a farmi tutte queste domande invece di lasciarmi andare in mezzo a questo fiume di materialismo e false emozioni
Sono giusta io o sono sbagliati gli altri?
Io mi sento una mosca bianca e trovare un'altra mosca bianca e che questa si accorgesse di me, questo desiderio che ho è giusto o sono io che mi faccio troppe pippe mentali e pretendo troppo?
Lancio il mio urlo in questo etere immenso e pieno di caos, come la società di oggi!

martedì 24 febbraio 2009

QUANTO BISOGNA ASPETTARE

Oggi mi chiedevo "quanto bisogna aspettare per avere un bambino?", ci sono persone che ci mettono anni a concepirlo altri invece in meno di 4 mesi hanno già messo in cantiere un erede, e allora che cosa cambia tra queste 2 coppie, cosa spinge uno ad aspettare e un'altra invece a buttarsi a capofitto in questa avventura che durerà una vita, in questa immensa resposabilità che significa diventare genitori?
Qual'è il momento giusto? Come si fa a capire quando farlo e con chi farlo, come si fa a capire se la persona che si ha accanto sia quella che abbiamo sempre desiderato e voluto, certo, bisogna sentirlo dentro di noi, sentire le emozioni che ci fa provare, quella serenità che ci pervade, quella sicurezza abbiamo quando stiamo vicino a lei, ma quand'è che effettivamente siamo sicuri di tutte queste emozioni?
E' giusto concepire un piccolo essere con una persona che si conosce da soli 6 mesi? Capisco che una uomo o una donna possa avere come desiderio una immensa voglia di famiglia e che la voglia di un erede sia forte, ma così facendo, con questo pensiero fisso che si ha dentro di noi, non si finisce per vedere la persona che ci sta accanto solo come un mezzo per raggiungere la meta, e non come un individuo che si deve apprezzare, che si deve amare, sono una "incubatrice" del nostro sogno, ma sopratutto si capisce davvero che questo che si facendo a cui si sta dando inizio sarà per sempre, che durerà più di un matrimonio, più di qualsiasi altro rapporto? Si è pronti ad affrontare la responsabilità che ci si sta ponendo di fronte con questa persona, perchè dobbiamo sempre pensare che questo qualcuno che abbiamo accanto ci, e lo dovremo sostenere , nei momenti bui, di difficoltà, e entrambi ci dovremo dare una mano a vicenda quindi mi chiedo le sensazioni che questo altro essere umano ci ha dato in questi 5 mesi sono quelle giuste? Nelle relazioni, quando si decide di iniziare una storia , accade che nei primi periodi tutto sia bello e tutto sembri magico, si va d'accordo, si è sempre insieme, si parli, si rida, si scherzi, insomma ci si consoca, ma da qui a mettere al mondo un figlio non è "fare il passo più lungo della gamba"? non è "bruciare le tappe?" perchè purtroppo accade anche che passato questo momento di estasi, ci si accorga che i pensieri e le emozioni si sono provate verso l'altro siano state sbagliate o più semplicemente siano svanite, e se tutto questo dovesse accadere, chi ci andrà di mezzo sarebbe questo esserino che tra 9 mesi nascerà.
D'altro canto, dall'altra parte, penso anche che non sia giusto aspettare troppo, si rischia di perdere il momento, magari ci sono delle coppie che sono insieme da una vita e che pensano sempre che non sia il momento giusto, ora vuoi per la carriera che stanno facendo, ora per le spese di casa che stanno sostenendo, poi per la crisi che si sta vivendo e così facendo si ritrovano ad avere bruciato e perso l'occasione della loro vita di farsi una famiglia insieme e di veder completato e sentirsi completi con la nascita di un figlio.
Se da una parte ci si fanno pochi problemi dall'altra se ne fanno troppi, e sia in uno che nell'altro caso, non c'entra niente il ceto sociale a cui si appartine dipende dalle persone, ci sono alcune che si sposano anche senza avere un euro che fanno il finanzimento per sposarsi e faticano ad arrivare alla fine del mese, ma nonostante questo non ci pensano e vanno avanti per la loro strada seguendo i loro obbiettivi, i loro desideri, e ci sono quelli che stanno bene economicamente che fanno subito un figlio senza penarci troppo, non essendo abituati ad avere tanti problemi non si fanno troppe pippe mentale su un futuro. e ci sono quelli che anche avendo i soldi che gli escono dalle orecchie pur di non dividere quello che hanno preferisco non mettere su famiglia e vedere crescere il loro gruzzoletto come paperon de paperoni anche a costo di non vedere che la donna che hanno accanto a loro magari vorrebbe avere un figlio.
Le persone fanno la differenza, il loro modo di pensare, il loro modo di affrontare la vita.
Ma la domanda che stasera mi ronza in testa è: Quando bisogna aspettare?
Io penso che come tutto le cose, la via da seguire stia nel mezzo, non dico che nella vita non si debbano fare le cose istintivamente o che ci si debba ragionare su ma, ci sono alcune cose che prevedono un ragionamento in più perchè portano a delle conseguenze a cui non si può tornare indietro e che quindi per queste, ci si debba prendere il giusto tempo, vedere, conoscere, imparare chi si ha accanto in quel momento, aspettare le sensazioni giuste e sperare che anche questa le contraccambi, e allora il momento sarà perfetto magico e con la felicità di volerlo.
Roma 25 Feb
Oggi ho capito una cosa fondamentale, che risponde alla mia domanda, anzi la modifica radicalmente e mi fa dare la giusta visione alla questione, la domanda non è "quanto bisogna aspettare", ma "quale cosa bisogna aspettare", la risposta è semplicissima l'ALTRUISMO, perchè quello che fa muovere tutte queste persone è l'egoismo, l'egoismo di volere a tutti i costi una cosa, l'egosimo di non volervici rinunciare, l'egoismo di mettere al mondo un essere con la consapevolezza che almeno lui ci amerà ecc... invece per fare un figlio si deve essere altruisti, è questa la giusta ottica che si deve avere per mettere una nuova vita al mondo, perchè quando si ama una persona, si prova un amore talmente forte che lo si vuole trasformare in un'altra forma, in un amore più grande, illimitato, come quello di avere un bambino, è questo il giusto motivo per fare un figlio. E questa la risposta che stavo cercando, così semplice che quasi non riuscivo a vederla, ma fortunatamente con l'aiuto di una persona speciale l'ho capito!

lunedì 2 febbraio 2009

Di nuovo....

"Uff"...l'unica cosa che mi esce quando penso a stasera è un sospiro e penso "cavolo di nuovo no!"
Stasera, ultimamente la mia vita è piena di soprese non piacevoli, ho scoperto che hanno provato ad entrare a casa nostra, nel posto meno probabile, a mio avviso, dal quale potessero penetrare, infatti hanno provato ad introdursi dalla finestra del bagno che è alta più di 5 metri, hanno tentato di forzarela, ma non ci sono riusciti, fortunatamente! un'altra intrusione nella nostra "fortezza" non l'avrei tollerata, già anni fa quando entrarono per me fu uno shock psicologico, perchè quella che credevo una casa invulnerabile, indistruttibile e sicura, non si è rivelata più così, mi sono sentita, impotente e non più al sicuro, da quel giorno quando rimanevo sola in casa, facevo sempre entrare il mio cane e quando passavo davanti alla camera dove i ladri si erano introdotti mi veniva un brivido sopra la schiena! ci ho messo un pò a riprendermi e devo dire che ancora adesso non riesco più a stare serena come lo ero un tempo!
Adesso in teoria abitando per conto mio nell'appartamento di sotto non dovrebbe più riguardarmi o per meglio dire mi dispiacerebbe ma, avendo una casa tutta mia e le mie cose essendo in quest'altro appartamento, non corro il rischio che vengano rubate, e quindi la cosa, non dovrebbe toccarmi più di tanto, e invece no, mi tocca ancora di più perchè essendo a piano terra mi sento vulnerabile più quando stavo a casa con i miei, inoltre ho le finestre vecchie di 40 anni indi per cui si aprono con un soffio non servirebbe neanche un piede di porco!
Quindi stasera mi ritrovo qui inquieta piena di paure, attenta ad ogni rumore e a controllare se le porte delle camere si chiudano dall'interno, ad avere anche solo paura ad entare nell'altra stanza, a con questa insicurezza in corpo stasera mi sono fatta la doccia con la tenda aperta per vedere se sia tutto sotto controllo e se c'è qualche rumore sospetto! Anche perchè il pensiero che mi terorizza è: i ladri essendosene andati a mani vuote e avendo capito che al piano di sopra è difficile entrare magari, rivolgeranno le loro mire a quelli di sotto essendo più accessibili.
Uff...eccolo di nuovo, odio questo sospiro, non voglio avere tutte queste paure ma non riesco a farne a meno perchè so che sto dentro una casa non perfettamente sicura e stando da sola, non mi sento per niente al tranquilla!
Almeno una volta avevo il mio cane vicino a me che mi rassicurava, è vero in caso di pericolo, non sarebbe stato di grande aiuto data la sua indole, ma la sua presenza mi bastava a farmi calmare, adesso le uniche cose vive che ho dentro casa sono 2 orchidee, e di sicuro non fanno nè la guardia nè in caso di pericolo mi difenderebbero!
Che macello, è bruttissimo non sentirsi sicuri a casa propria, ma combatterò per non farmi prendere dalle mie paure e per non rendere la sitauzione più nera della realtà!!
Quindi Giulia calmati respira e sii positiva come sempre, non entreranno e se lo faranno, spera che non succeda quando tu starai dentro!!....Voglio le finestre nuove! :(

mercoledì 21 gennaio 2009

CAMBIO PROGRAMMA

Le giornate scorrono una dopo l'altra, una uguale alla precedente, su per giù identiche tranne piccoli particolari e tu pensi, quasi annoiato, "vorrei che cambiasse", il problema su cui nessuno si sofferma è come potrebbe cambiare, perchè potrebbe sì essere in meglio ma anche in peggio.
L'imprevedibilità sta sempre in agguato perchè, per quanto possiamo sforzarci di controllare e programmare la vita in ogni singola sfaccettatura, qusta non si fa controllare, sfugge al nostro controllo. Quando pensi di essere arrivato o di avere tutto al proprio posto, arriva la vita e prende una piega inaspettata, che rimette tutto in circolo e ti fa confondere i pensieri, ogni tanto con piccoli episodi, altre volte con vere e proprie botte, sia positive quanto negative.
Stasera ad esempio la vita mi ha dato una botta non bellissima, infatti appena arrivata a casa ho appreso che mio padre era stato investito da un motorino, fortunatamente non si è fatto niente, solo qualche livido anche se sono sicura che se lo porterà dietro per un pò e che non dica nulla per non farci preoccupare.
Questo episodio mi è servito da lezione per ricordarmi che la vità è imponderabile ma, soprattutto che se ci sarà mai un cambiamento, questo non è detto che sia in positivo, come vincere la lotteria, a volte, e forse è la maggior parte delle volte, è in negativo. Questo fatto è come se mi avesse dato una scossa, mi ha fatto ricordare e capire quale siano le cose veramente importanti nella mia vita e di cosa essere grati ogni giorno al Signore.
Le mie paure, i miei pensieri negativi, la mia "depressione", non ultima quella di ieri sera, sono delle cazzate che vengono quanto uno sta nel benessere, perchè non si ha altro a cui pensare e si finisce ad avere mille preoccupazioni o insicurezze sulla propria persona e vita.
Mentre io sono una persona fortunata e a cui non manca nulla.
La vita è una, imprevedibile, bella, magica ed unica, cambia repentinamente come un fulmine quando squarcia il cielo durante la notte.
Un fulmine stasera ha squarciato la mai vita e con una scossa mi ha fatto ricordare le cose a cui tengo moltissimo e cercherò di ricordarmelo il più a lungo possibile.

lunedì 19 gennaio 2009

un giorno

Un giorno forse un uomo, un'aquila, si accorgerà di me, e allora io sarò la donna più felice del mondo ma, se ciò non dovesse accadere prenderò ciò che di più bello il Signore sa darmi ed investirò il mio Amore in progetti solidali che possano far del bene alla gente! un sorriso chiedo questo!!
Perchè l'amore bisogna coltivarlo più lo si fa fruttare più ci si sente bene e più lo si riceve indietro