martedì 18 gennaio 2011

Santi tutti

In questo periodo mi sembra che la gente stai impazzendo lentamente, la cosa inusuale è che non sta andando verso il basso ma verso l’alto. Tutti si credono migliori degli altri dispensano consigli e pensano di poter salvare gli altri dal buio dove si trovano, insomma un delirio di onnipotenza collettivo.
Al grido “IO TI SALVERO’” ti incominciano ad osservare, prendono appunti mentali su cosa dici e come lo fai, sulle tue reazioni, sullo stile di vita e tante altre cose che fai normalmente e automaticamente perché non ti verrebbe mai in mente che qualcuno ti stia studiando/analizzando, poi però arriva il momento tanto NON atteso, probabilmente una sera davanti ad una birra, tu starai lì a parlare serenamente e loro dopo averti fissato a lungo annuendo per un tempo indeterminato chiusi nel loro silenzio, tant’è che, vedendo un atteggiamento così anomalo, ti chiedi se si stia per addormentare o è un tic che gli è venuto recentemente, di punto in bianco, sentenziano la loro diagnosi, inappellabile, e dopo averti dato la loro personale opinione seguita da una cura miracolosa, ti lasciano il conto da pagare come fosse il costo di una parcella per la prestazione data.
Ora dico io “ma chi ve l’ha chiesto?” oggi stavo parlando con una persona e quando mi ha detto che era stanco dei casi umani e di far aprire gli occhi alla gente, mi è salito un conato di vomito causato dal senso di insofferenza.
La mia domanda è “PERCHE’?” perché si è spinti a dover salvare per forza l’altra persona? Ma soprattutto come si fa a salvarla, c’è un particolare corso che ho dimenticato di seguire, e chi attesta che TU, amico/a che mi vuoi salvare, sei meglio di me e che, se seguirò i tuoi consigli sarò una persona perfetta invece di peggiorare la mia psiche e ritrovarmi con altre manie e angosce? Perché dovrei dare retta a te e tenderti la mano ma la cosa fondamentale è...scusa, quando te l’ho chiesto?
Siamo tutti diventati psicologi? Faccio una netta distinzione tra una persona che ti da un consiglio, perché abbiamo, è giusto, dei modi di fare insiti in noi, oramai non ci rendiamo neanche conto, e quindi se uno fa notare un comportamento non è appropriato rispetto alla situazione che si ha di fronte è meglio cercare di cambiarlo, ma da qui ad andare a ritroso nella nostra infanzia, capire il perché di quel comportamento, tirarlo fuori, estirparlo, questo non lo comprendo, devo essere io a volermi analizzare, non uno con le manie di grandezza, il cammino che devo prendere lo devo fare io, secondo i miei giudizi e tempi, non per volontà di un IO superiore!
Le persone hanno tutti dei difetti, dovuti ad esperienze pregresse, dalla nostra infanzia e da come sono stati cresciti, sta a noi saperli accettare o prendere solo quello che noi vediamo di buono o perderli di vista se non la pensiamo come loro, nessuno ti obbliga a frequentarmi se non ti vado a genio, ti prego in tal caso PERDIAMOCI DI VISTA, perché io il tuo punto di vista non lo voglio.
Questo si chiama accettazione e soprattutto lasciar vivere le altre persone per quello che sono.
Anche perché sono tutti bravi nel ruolo da maestro ma quando si prova a dire loro qualcosa ti dicono, guardandoti con aria gelida dall’alto in basso, "non ti riguarda".
Quindi un consiglio che do’ a tutti e di vivere la propria vita e di accettare la vita degli altri com’è perché FORSE anche a loro piace la propria e non vogliono cambiarla o cambiare…..RISPETTO PER FAVORE!

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