mercoledì 25 gennaio 2012

Diario di un esule in terra straniera

Sono solo 5 giorni che mi sono trasferita dai miei genitori e già non ce la faccio più, essendoci 2 nuclei familiari, io e Clouseau, ne formiamo uno e i miei l'altro, costretti a vivere sotto lo stesso tetto, ci si deve abituare a regole e stili di vita per il quieto vivere.

Il più stressato di tutti è Clouseau, in arte Patato, si deve riadattare ad un nuovo ambiente, regole, orario e persone, se prima le vedeva poche ore al giorno ora invece ce li ha sempre attorno, e non è esagerato usare questa parola,  mio padre gli sta incollato, se sbaglia lo riprende subito, lui, il cane, dal canto suo è un po' appiccicoso nei miei confronti, diciamo pure coccolone, a casa nostra facevamo come ci pareva, delle serate, mi piaceva sdraiarmi sul divano, farlo salire con me e vedere la TV insieme, ora purtroppo questo non è più possibile.

Papà all'opera
La situazione attuale è a dir poco caotica, prima di tutto per la dislocazione delle stanze, io per riprendere pieno possesso, ancora non sono riuscita nell'intento, ci sto mettendo giorni, in questi anni che sono mancata da casa, ovviamente i miei si sono allargati, ognuno dei due, badate bene, aveva il suo settore, mia madre, quello dell'abbigliamento, tutti i cassetti, armadi, anfratti che trovava li faceva suoi mettendoci qualche indumento dentro, mio padre invece spadroneggiava con la documentazione varia, tutto ciò che era cartaceo non lo archiviava in comodi raccoglitori, ma li impilava a seconda dell'argomento, sulle varie superfici della casa, quindi tavoli, scrivanie, mobili, letti, anche poltrone e sedie erano suoi, dovunque ti voltassi c'era un tappeto di fogli sparsi omogeneamente su qualsiasi superficie piana, sulla vostra destra potete vederne un esempio.

Tornata, mi si è prospettato un lavoro enorme per riavere il mio spazio dall'invasione genitoriale, ovviamente dietro di me, mi seguiva fedelmente il mio cane, la sua cuccia si è spostata in questi vari giorni dal corridoio, alla stanza di mio fratello, fino alla camera mia, questo dipendeva dalle conquiste che riuscivo a fare.
Da martedì siamo tornati in possesso della mia vecchia "cameretta" ci sono ancora dei focolai di resistenza, degli abiti di mia madre in un cassetto dell'armadio e fogli abbandonati insegno di ribellione, ma si vede la luce in fondo al tunnel, ovviamente devo fare delle modifiche, come prima cosa, il materasso, quello che stava nel mio vecchio letto è stato depredato da mio padre e in cambio mi ha dato il suo, un reperto bellico vecchio di vent'anni, e dargliene 20 è un complimento per lui, così deteriorato dal passare del tempo che quando mi ci siedo sopra si chiude intorno a me, mi ingloba a mo' di sandwich, PUFF, scompari per poi riapparire il giorno dopo, stanotte avevo la vaga impressione che la mia testa toccasse i piedi per il buco presente, solo una volta mi ricordo è stato peggio, nel materasso in cui dormiva mio nonno, non so se perché ero piccola io o mio nonno era grande ma c'era una voragine. Dallo stato di usura del materasso capisco che i miei non nascondo i risparmi lì dentro altrimenti l'avrei trovato un po' più consistente.

mmmhhh! Porta pazienza
Con l'avvento del cane dentro casa, ci sono delle simpatiche controindicazioni, essendo un cane maschio certe volte capita che emani odori forti, ma sono rare le volte, per mio padre invece le volte sono perenni, come i ghiacciai, la parola che ha usato di più in questi giorni è stata "PUZZA": senti che puzza, il cane puzza, apriamo che puzza, puzza-puzza-puzza-che puzza! La conseguenza a questo suo disagio è l'apertura delle finestre, entro in una stanza e chiudo la finestra, entro in un'altra e la chiudo subito, mi sembra di giocare al gioco delle 3 carte, ieri mattina entro in cucina per fare colazione, finestra aperta, torno in camera per vestirmi, finestra aperta, vado in bagno finestra aperta, se fossimo in estate non avrei niente da ridire, peccato che siamo in inverno e in questi giorni faccia -3 gradi, quindi la mattina fa quel bel frescchetto e tu ancora con il calore del piumone addosso, ti ritrovi una lama ghiacciata che ti pietrifica all'istante.

Già la casa è fredda, in più si lasciano le finestre aperte; mamma domenica mi ha detto, visto che avevo freddo, di chiuderle, io chiudo quella della cucina e lei mi dice "e le altre?" ce n'erano altre 4 aperte a mia insaputa, quella del bagno, quella della loro camera, quella mia e del salone, ditemi voi come si fa a scaldare una casa, questa è un'abitudine "antica" delle persone di una certa generazione, dalla mattina alla sera tutto aperto, l'aria fa bene, sì, ma la polmonite un po' meno!

Clouseau preoccupato
Essendo mio padre allergico, tutto gli crea fastidio, non posso usare il deodorante per ambiente perché gli chiude il naso,  l'incenso no perché non lo fa respirare, la lampada Berger solo liquido inodore altrimenti gli si irritano le mucose, le candele, sono bandite da questa casa oramai da almeno 15 anni, c'è una particolare deroga solo per i compleanni, lo stretto indispensabile, per le candeline sulla torta, vi basti pensare che da piccola mi facevano la torta gelato, così non si correva alcun pericolo, quindi i rimedi sono 2 o si aprono le finestre o metto un alberello profumato di arbre magic alle palle di Clouseau.

Con questa bella immagine del mio cane sodomizzato da un alberello profumato, vi lascio con la certezza di risentirci presto.

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